La quinta edizione del World Ultra Wealth Report analizza la ricchezza e lo stato della popolazione ultra high net worth (UHNW) nel mondo, cioe’ chi possiede almeno 30 milioni di dollari. NEW YORK si conferma al Top. La popolazione UHNW dell’area metropolitana di New York è cresciuta del 9% a 8.350 individui. CASH is KING: Le attività liquide totali (principalmente liquidità) di proprietà di persone con un patrimonio netto ultra elevato a livello globale si sono attestate a $ 9,6 trilioni, rappresentando la quota maggiore (35,4%) delle loro partecipazioni. Nonostante l’accresciuta instabilità geopolitica, si prevede che la popolazione ultra-ricca globale salirà a 299.000 persone entro il 2021, con un incremento di 72.550 persone. Clicca qui per i dati del report.

Fine del quantitative easing a dicembre. Tassi fermi almeno fino all’estate del 2019. La riunione di giugno della Banca centrale europea si è chiusa con l’annuncio di una nuova fase della politica monetaria. La Bce ha deciso infatti che da ottobre a dicembre gli acquisti di titoli passeranno a 15 miliardi al mese, dagli attuali 30, per poi azzerarsi.

La Bce resterà comunque attiva sul… prosegui la lettura sulla fonte

 

Fonte: Il Sole 24 ore

ilsole24ore.com

Soldi e fama addio – Cristiano Ronaldo ci mette poco più di mezz’ora a guadagnare quanto un impiegato in un anno. Ma sono molti gli atleti che finiscono in disgrazia economica, una volta scesi dalla cresta dell’onda. Un’iniziativa Feduf e Coni per sensibilizzare gli sportivi al risparmio.

MILANO – Il campione dei guantoni Floyd Mayweather ci mette 28 minuti e mezzo a guadagnare quanto un normale impiegato mette insieme in un anno. Lo stesso impiegato, vista al contrario la proporzione, avrà bisogno di 18mila anni per arrivare a quei livelli di salario. Cristiano Ronaldo, la stella del Real Madrid che si prepara a disputare l’ennesima finale di Champions League, in cinque minuti incassa ben 666 euro.

Eppure, per questi eccessi ci sono moltissime storie di atleti che, una volta appese…  prosegui la lettura sulla fonte

Fonte repubblica.it

 

Cogliere le opportunità trasversali ai settori segnati dall’innovazione imposta dal processo di disruption. Estelle Menard, deputy head dell’azionario tematico globale di Amundi, spiega perché investire in società capaci di sovvertire i business model dei settori economicamente maturi è una strategia vincente.

L’innovazione viene comunemente associata a fenomeni quali la tecnologia, la digitalizzazione, l’automazione. Non a torto. Ma ne esiste un’accezione più sottile, quella che da alcuni viene chiamata disruption.

Si tratta di un’azione dirompente, atta a ripensare tutte le “regole del gioco” esistenti e a creare una nuova normalità, più vantaggiosa della precedente. La vita quotidiana, o almeno parti rilevanti di essa, semplicemente, migliorano. Sicurezza, efficienza, rapidità, semplicità possono essere solo alcuni dei vantaggi derivati dalla distruzione creatrice di questi nuovi modelli di business.

In occasione dell’ultima edizione del Salone del Risparmio Paolo Proli, head of retail distribution di Amundi, ha sottolineato l’attenzione della casa francese alle soluzioni di investimento nell’innovazione tecnologica tramite la selezione di “disruptive player” del calibro di Tesla. E nel novero dei campioni dell’innovazione non mancano esempi “made in Italy” come Foorban, il primo ristorante interamente digitale italiano, e Satispay, leader nel settore del digital sharing in materia di pagamenti.

Aziende considerate dirompenti per la loro capacità di trasformare il mercato in cui operano, i disruptive player la fanno da padrone anche nelle strategie di investimento di Amundi, e in particolare nel fondo tematico CPR Invest Global Disruptive Opportunities cogestito da Estelle Menard, deputy head dell’azionario tematico globale.

Lanciato nel 2016, attualmente il fondo conta asset in gestione per oltre 550 milioni di euro. Menard e il team di Amundi-CPR AM guidato dal capo dell’azionario tematico Vafa Ahmadi declinano il macrotema della disruption in quattro filoni di investimento: economia digitale, industria 4.0, scienza e salute personale e pianeta terra.

Secondo la sua opinione ed esperienza, cosa rende un’azienda (e il suo modello di business) davvero disruptive? prosegui la lettura sulla fonte

Fonte: focusrisparmio.com

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